Marco Capparoni

Ciao Marco! Come va la vita? Che ci racconti?
Ciao, tutto bene grazie. Si lavora e ci si tiene impegnati il più possibile, tra lezioni e lavoro, sopratutto nel disegnare.

Cosa ci hai disegnato sulla cover di questo numero?
Ho voluto illustrare quello che più mi piace, scene surreali o bizzarre lontane dal reale. In questo caso c’è un personaggio la cui identità è celata da un elmo, con vesti a brandelli che cerca di pedalare e andare avanti nella sua strada, facendosi carico di tutto il suo necessario per continuare come alle sue spalle un anziano mentore, uno scudo (tra l’altro danneggiato, un sacco chiuso e pieno ma cui contenuto a noi ignoto ecc…
La stabilità del suo percorso però è pericolosamente messa in discussione dato il cavo di un computer che ne potrebbe impedire l’avanzata.

Nei tuoi disegni sembri spesso prendere spunto da immaginari di epoche diverse. È così?
Si. Sono un appassionato di Storia e Storia dell’Arte e riuscire ad immaginare epoche passate e diverse ha sempre stimolato la mia fantasia in tutto. Dal passato penso si possa apprendere molto ed i maestri a cui attingere non mancano.

Cosa ti ispira maggiormente nella realizzazione di un’opera?
Il significato che se ne può trarre fuori. Le opere d’arte devono contenere messaggi esposti tramite la tecnica che più ci contraddistingue.
Lo studio e le fonti di ispirazioni non devono mai mancare (oltre alla fantasia, come ad esempio testi musicali o poetici o teatrali che sono ottimi.

Hai già individuato una tecnica o un metodo che ti rappresenta al meglio?
No, non ancora. Mi piace molto sperimentare (seppur in ambito figurativo) e credo questo sia solo che un bene.

Qual è la cosa più facile nel fare illustrazioni?
Non credo ci sia una cosa “facile” nel fare illustrazioni, sicuramente però ci sono nozioni che assemblate correttamente rendono l’opera gratificante.

E la cosa più difficile?
In opposizione alla precedente domanda, credo ci siano molte cose che rendono questo lavoro difficile.
Probabilmente la cosa in cima alla piramide credo sia la paura per non aver individuato tecnica o messaggio adeguato allo scopo.

Chi consideri i tuoi maestri?
I nostri libri di Storia dell’Arte sono pieni, i musei ancora di più, come lo sono del resto anche le librerie o le nostre edicole, concept artits, fumettisti, illustratori, scultori e pittori.
Probabilmente però l’artista che più mi ha ispirato è stato l’olandese Hieronymus Bosch. La sua ricchezza di inventiva nelle sue opere mi ha sempre affascinato, oltre alla sua grande capacità nello spaziare da una tecnica all’altra.

Lasciaci qualche coordinata per seguire il tuo lavoro.
Il mio profilo Facebook che si chiama “Marco Capparoni Art

Progetti futuri e sogni nel cassetto?
Mi piacerebbe moltissimo riuscire ad entrare nel mondo dell’editoria e del cinema, riuscire a far parte di un mondo dove bisogna esprimersi con segni e colore.

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