Monica Barengo

Ciao Monica, Che ci racconti?
Ciao, sono un’illustratrice della provincia di Torino, ho 23 anni, suono il violino e ho un debole per i Bouledogue Francesi, per le carte colorate e per i pattern delle stoffe.

Cosa ci hai disegnato per la copertina di questa settimana?
Vi ho disegnato una ragazza che tiene in equilibrio una tazzina.
Rappresenta un silenzio particolare, pieno di concentrazione. Come il silenzio che appartiene a un equilibrista sospeso su un filo.

Vedendo i tuoi lavori mi vengono in mente varie cose, una certa cinematografia francese, alcuni racconti di Carver, l’autunno… Cosa ispira e alimenta il tuo mondo illustrato?
Le mie illustrazioni raccontano la mia emotività, quando lavoro scavo sempre a fondo, non rimango mai in superficie e pesco nel mio gusto, nel mio modo di vedere le cose e nel mio passato. Ho un’ idea di estetica molto chiara e mi faccio ispirare da qualsiasi cosa, dalle persone che incontro, dai fumetti che leggo, dai libri, da quello che mi circonda, da un gesto, dalla fotografia, da un profumo, qualsiasi cosa è uno spunto per arricchire il mio immaginario. Sono come una spugna, risucchio tutto quello che voglio fare mio.

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Monica Barengo

E quali consideri i tuoi “maestri”? Non solo per quanto riguarda l’illustrazione, mi riferisco all’arte in generale.
Uh tantissimi! In particolare la pittura della fine dell’ ’800 e dei primi del ’900, perché mi ha dato i primi spunti e gliene sono molto grata. Potrei citare come “maestri”, Toulouse-Lautrec, Henri Matisse, Edvard Munch, Gustav Klimt, Egon Schiele, ma anche Renè Magritte e Paul Delvaux.

Si vede molto la tua mano, nei tuoi lavori, il tratto, gli strumenti che usi. Sei una sostenitrice dell’analogico in un mondo sempre più digitale? Quali sono le tue tecniche favorite?
in realtà lavoro sia in tecnica tradizionale che in digitale, il più delle volte mischio entrambe le cose. Il digitale se è usato bene è un grande vantaggio e per come lo uso io mi fa risparmiare tantissimo tempo. Tolta la problematica del tempo e salvo particolari richieste preferisco lavorare in tradizionale. Amo l’odore delle matite colorate, diluire i materiali, sporcarmi le dita con i pastelli a olio e buttare via i trucioli delle matite alla fine della giornata mi da una certa soddisfazione. Lavorare a stretto contatto con la materia crea una vera magia, tutto è più simile al concetto di creazione delle cose, al caos, ma soprattutto al caso, perché non ho un vero metodo, vado molto a istinto. Scopro tantissime cose nuove da sola, sbagliando e riprovando. In generale uso l’acrilico, i pastelli a olio e le matite colorate.

Sei di Roma? Che rapporto hai, personale e artistico, con questa città?
No, non sono di Roma sono della provincia di Torino, e in realtà a Roma sono stata una sola volta da piccola e non posso dire molto, sennonché ci tornerò sicuramente.

Dove possiamo vedere i tuoi lavori?
I miei lavori li potete trovare sul mio blog: http://nikillustrazioni.blogspot.it/
E sulla mia pagina facebook: https://www.facebook.com/pages/Monica-Barengo/514690758624145?ref=hl
Mentre in libreria potete trovare il mio primo albo illustrato : “Polline” scritto da Davide Calì e edito da Kite Edizioni

Progetti futuri & sogni nel cassetto
Il mio sogno nel cassetto è già in parte realizzato, ma c’è ancora tanta strada da fare, e mi auguro di poter vivere d’illustrazione, dei miei personaggi e del mio mondo. Riuscire ad emanciparmi con il mio lavoro e farmi conoscere anche al di fuori del mercato italiano.
Progetti futuri sono sicuramente viaggiare tantissimo, per arricchire il mio immaginario, per conoscermi sempre di più e assimilare così colori e sapori nuovi.

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