Nazario Graziano

Ciao Nazario, come stai? Che ci racconti?
Ciao ragazzi, qui tutto ok, si aspetta il Natale per rilassarsi un pochino e staccare qualche giorno gli occhi dal monitor :)

Cosa ci hai disegnato per la copertina di questo numero?
Mi piace poter disegnare qualcosa che sia totalmente a tema libero, così avendo, come da vostra richiesta totale “carta bianca”
mi sono divertito a creare qualcosa di fortemente personale, basando l’illustrazione su forme, toni e colori sulle
quali sto focalizzando ultimamente la mia ricerca visiva e artistica.

Alcune delle tue opere mi hanno ricordato elementi di quadri di Dalì e altri i decollage di Mimmo Rotella. Qual è stato il tuo percorso artistico e chi ti ha influenzato di più?
Ah ah. Addirittura! Ti ringrazio per i riferimenti ma hai scomodato mostri sacri e inarrivabili, la cosa mi lusinga ma allo stesso tempo mi intimidisce e mi fa un po’ sorridere. Il mio percorso artistico o forse meglio dire formativo, è stato del tutto casuale. Non ho fatto una scuola artistica e questo forse mi ha permesso di ricercare e sperimentare quello che più sentivo vicino a me. Ho sempre amato tutto ciò che era legato al disegno (da quando ero alle elementari). Ricordo che ho iniziato a fare i miei primi collage proprio in quel periodo ritagliando e incollando su dei quadernoni foto di calciatori, poi con la biro ci disegnavo intorno uno stadio, i tifosi, etc…
Era un’arte molto naif e “primitiva” ma la ricordo con grande piacere e pagherei oro per ritrovare quei quadernoni pieni di disegnini.
Poi, intorno ai 12 anni mi sono innamorato di tutto quello che girava intorno al mondo dello skateboard, alla street-art e ai movimenti “dal basso”, alla musica indipendente … e poi è venuto tutto naturale.
Sono sempre stato una persona molto curiosa e “sempre alla ricerca” così da solo pian piano ho iniziato a comprare libri e a studiare correnti e artisti, e ad appassionarmi alla grafica svizzera degli anni 30, al Dadaismo, al futurismo e a tanti artisti, grafici e illustratori come Piet Zwart, Bruno Munari, Depero, Albe Steiner, Milton Glaser, Herb Lubalin, Saul Bass, Raymond Savignac, Jackson Pollock, Modigliani, Paul Klee, Egon Schiele e tantissimi altri che in qualche modo diretto o in modo subconscio si ritrovano in quello che faccio.

Che cosa finisce per ispirarti più spesso?
Come spesso scrivo nelle varie bio, prendo ispirazione da tantissime cose. Cose come vecchi manuali di fai da te, libri di illustrazioni per bambini, cielo, neve, pioggia e arcobaleni, skateboard old-school, dagli anni 80, da film di fantascienza anni 50, dai tatuaggi traditional, dalla tipografia e tanto altro ancora che accade giorno per giorno …
Una fonte di ispirazione fondamentale è poi la musica, senza la quale non riuscirei a fare nulla.

C’è qualche elemento che senti più rappresentativo e che finisci per disegnare più spesso? E come scrivevano nei questionari: e se sì, perché?
Sicuramente ci sono elementi che accomunano le cose che faccio, alcune visibili altre forse inconsce. Sicuramente per i toni che utilizzo e gli elementi visivi che scelgo emerge spesso un aspetto romantico e a volte decadente, il tutto spesso si incontra/scontra con un lato di me “fosforescente” e molto punk-rock. E’ una bella lotta, t’assicuro!

Domanda di rito: che ne pensi di Roma? Come ti ci rapporti?
Roma mi riporta alla mente sempre cose belle, un sacco di lavori (ancora oggi tra i miei preferiti) li ho fatti a Roma e per circuiti romani.
Sono nate belle amicizie e belle collaborazioni che hanno portato a lavori molto apprezzati, su tutte l’art-direction per svariate stagioni con Firewater,
i dischi di Mannarino e tanti altre cosine che sono state poi pubblicate su riviste e libri a tiratura mondiale.

Dacci qualche coordinata per vedere i tuoi lavori
I miei lavori li potete trovare sul mio portfolio: www.nazariograziano.com

Inoltre mi trovate anche su tutti i social:
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Progetti futuri e sogni nel cassetto
Parlando di progetti lavorativi/creativi sono sempre impegnato su più fronti e mai fermo, fortunatamente.
Più che sogni nel cassetto … parlando di cassetti … spero di riuscire a mettere un po’ d’ordine nel mio studio, cosa che rimando puntualmente ogni settimana … ogni mese … pur avendo già acquistato scaffalature, divano e tutto il resto. Poi una bimba di due anni e mezzo in giro e in cerca di attenzioni e coccole, rende ancora tutto più difficile. Ce la farò e ti farò sapere!

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