a cura di Sonia Serafini
Durante i giorni di un Festival solitamente la stanchezza ti coglie all’improvviso, capita dopo il quinto o sesto di giorno di non sentire più le gambe rispondere ai comandi, di incontrare solamente persone con gli occhiali da sole, reticenti nel volerseli togliere, e di bere, inutilmente, tanti caffè.
La frenesia e il ritmo lavorativo che accompagnano determinate kermesse può essere letale per la sanità mentale e fisica di un individuo, ribadendo pur sempre il detto del sempre meglio che andare in miniera, è ovvio.
Come ci si salva da tutto ciò? Come ci si preserva? Dopo diversi anni di esperienza festivaliera il segreto è molto semplice, trovare un posto che funga da oasi di pace, dove potersi riposare, distrarre e stare in silenzio per almeno un tempo sufficiente a farti riapprezzare le conversazioni.
Questo posto alla 73esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia è il “Progetto Edipo Re”.
Edipo Re è una barca, di 16 metri a vela e motore, attrezzata per essere una casa viaggiante, restaurata e bellissima. Fu del pittore Giuseppe Zigaina e condivisa con Pier Paolo Pasolini con cui ebbe una storia mai terminata di amicizia. Edipo è un luogo dove molti artisti del 900 si sono ritrovati come Moravia, la Morante e la Divina Maria Callas che addirittura ci abitò durante la lavorazione del film di Pasolini “Medea” e trovò qui l’ispirazione di alcune sue sceneggiature. Quale luogo migliore dove ormeggiare questo capolavoro se non la Mostra del Cinema? Ideale per far conoscere Edipo Re e il progetto che c’è dietro.
Edipo Re è infatti anche una associazione formata da ospiti, operatori e volontari del piccolo Cotolengo di Chirignago, questi ultimi hanno in gestione l’imbarcazione per escursioni, apprendi- mento, svago e occasione di fruire della bellezza del mondo lagunare. Impresa a rete gestore del primo contratto di rete italiano del terzo settore, conta 200 organizzazioni associate presenti in tutte le regioni italiane.
Insieme ai ragazzi del Kino, la proprietaria della barca Sybille Righetti, ha allestito un vero e proprio piccolo villaggio dove ogni sera, orario aperitivo, c’è un dibattito diverso che interessa il sociale, come per esempio la battaglia per svuotare gli ospedali psichiatrici, si possono incontrare i rappresentati delle fattorie sociali facente parte della cooperative che parleranno del loro lavoro, per esempio una delle più famose è il consorzio NCO facciamo il pacco alla camorra.
Dopo l’incontro si viene rapiti dalla bellezza del tramonto che muore sul campanile di Piazza San Marco e si rimane a sognare, a ballare e a ridere come in una vera e propria oasi di pace.